Riunione di famiglia gialloverde, ieri, al Tennis Club Umberto: alla nuova chiamata del Presidente Luca Napoli, la prima in vista del prossimo prestigioso impegno internazionale, hanno risposto in 23; in gruppo anche la “stella nascente” Emanuele Passanisi, già team manager del Calcio Catania ed ex-calciatore di buon livello in ambito dilettantistico, calorosamente accolto dai nuovi compagni.
Con il Presidente, a bordo campo, anche Maurizio Mirenda a gestire il caotico traffico delle sostituzioni, Sarah Donzuso in versione “mental coach” ed Alessandra La Porta, sempre pronta a soccorrere i baldi giovani e soprattutto i generosi meno giovani alle prese con vari risentimenti di minor conto.

LA GRANDE BELLEZZA

Un test di buon livello e dall’esito confortante: la conferma della gioia di stare insieme, con una sana attività ad interrompere il frenetico ciclo degli impegni quotidiani e con l’obiettivo di strappare, sudando, la convocazione per l’appuntamento ufficiale in programma a giugno.
La bellezza di un allenamento All Stars Sicilia si misura anche dai dettagli: tra una fascia oraria e l’altra, i ragazzi che hanno appena disputato la partitella con gli amici sull’altro campo della struttura e quelli in attesa di farlo, seguono con attenzione e commentano le sequenze di gioco dei nostri, riconoscendo i volti più noti.
La partitella è una continua sorpresa: le formazioni predisposte non convincono, tutti ipotizzano un largo successo giallo soppesando il maggior dinamismo, l’età media sensibilmente inferiore e qualche quarto di nobiltà calcistica in più, ma l’onda verde è travolgente e ribalta il pronostico.

SENSO UNICO… ALTERNATO – SEMAFORO VERDE
Green Generation vola infatti sul 4-0, con un formidabile Timoniere di nome e di fatto (l’ex interista è in versione Lothar Matthaus quando giocava da libero e da centrocampista centrale… contemporaneamente), con le reti di BogaFabio, sembra Jeremie in una delle sue serate migliori) e di un sempre rapace Di Stefano, con i deliziosi ricami di un Passanisi tanto concreto nelle giocate quanto stilisticamente impeccabile, con le puntuali chiusure e la spinta di Di Benedetto e Scaltriti “braccetti” della retroguardia a tre, con l’energia fluidificante di Lo Porto e la concretezza guerriera di Giuseppe Russo da Belpasso e Lanfranco Zappalà, con le parate di Smajlaj tanto care alla squadra ed al fotografo.

SENSO UNICO… ALTERNATO – LA SIGNORA IN GIALLO
Un discusso rigore riapre il match: è giallo, non solo e non tanto nel senso del genere letterario e cinematografico bensì perché il penalty in questione è un’opportunità per Yellow Submarine. In realtà, bisogna ammettere, la benzina anche se verde prima o poi finisce e chi continua a correre, a quel punto, supera. In questo caso, raggiunge e affianca sul 5-5 fino al termine. Dal dischetto, l’ispirato guascone Pantanelli rompe l’incantesimo che gravava sui suoi (tre legni colpiti in precedenza) e suona la carica: Urzì le prende tutte, Cigalini registra la difesa e imposta correttamente azioni che si fanno sempre più fluide grazie alla sapienza calcistica “vintage” di Arcidiacono e quella “formato famiglia” di Guglielmino (nipote d’arte di un apprezzato ex atleta siciliano), Tornabene tiene fede al senso del suo cognome, Scuto fa rima con contributo, le accelerazioni di Walter Zappalà richiamano la prodezza di Vinicius Junior all’Etihad Stadium, sotto porta Bonaccorsi e Ricciardi diventano implacabili ed il pareggio è servito. La deliziosa cena, invece, sarà servita un’ora dopo, nella splendida cornice Uì-Sicilian Food.

E in macchina, tornando a casa, si ascolta la canzone preferita rivivendo con il pensiero una serata meravigliosa.